4 marzo 2009

PER CERTI DNA INCOMPATIBILI CI VORREBBE LA PENA DI MORTE!!!!!

Sono tutti negativi gli esami sui reperti trovati nel parco della Caffarella, a Roma, dopo lo stupro di San Valentino. Sul tavolo del pubblico ministero c'è la relazione finale della polizia Scientifica che scagiona definitivamente Alexandru Isztoika Loyos, 20 anni, e Karol Racz, 36. Anche i prelievi effettuati sui mozziconi delle sigarette fumate dai violentatori e sui fazzolettini usati dopo la brutale aggressione smentiscono la tesi dell'accusa. Il profilo genetico ricavato dagli esperti effettuando queste analisi è uguale a quello rilevato sui tamponi prelevati alla vittima che è già risultato differente da quelli degli indagati. E dunque non ci può essere alcun dubbio: non sono stati i due romeni arrestati il 17 febbraio a violentare la ragazzina di 15 anni e a picchiare il suo fidanzato. Lunedì prossimo i due indagati dovranno comparire di fronte al tribunale del Riesame, ma è possibile che prima di quella data la stessa procura di Roma decida di chiederne la scarcerazione. In ogni caso il magistrato dovrà mettere a disposizione dei giudici e dei difensori l'esito dei test biologici effettuati, visto che la legge impone la presentazione di tutte le prove a discarico. Alla biologa Carla Vecchiotti, che spesso collabora con la questura, è stato affidato il compito di «rileggere» i dati già acquisiti. Nessun nuovo prelievo potrà essere effettuato, la consulente si limiterà a verificare le comparazioni per un esito che appare ormai scontato.

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Sbirri a funghi

Non combacia il Dna e anche l'esito delle verifiche sulle impronte digitali conferma l'estraneità dei due. Si tratta di alcuni frammenti rilevati sulle schede telefoniche che sono stati comparati con le tracce lasciate dalle dita dei due e hanno consentito di escludere qualsiasi grado di compatibilità, come gli esperti della Scientifica hanno spiegato al magistrato. Frana dunque l'impianto accusatorio, l'indagine affidata alla squadra mobile deve ripartire da zero. Nonostante il riconoscimento in foto da parte della vittima di Alexandru Loyos e la confessione poi ritrattata del giovane, difeso dall'avvocato Giancarlo Di Rosa. La convinzione degli investigatori, ricavata grazie ad un esame accurato del cromosoma «Y» estratto dal Dna, è che bisogna ricominciare a cercare nella comunità romena. Attraverso l'analisi di questo particolare componente si può infatti ricavare l'etnia del profilo genetico e in questo caso il risultato raggiunto conferma che la nazionalità è proprio quella. Ma oltre, al momento, non si riesce ad andare perché i dati relativi ai due Dna non compaiono in alcuna banca dati e dunque si tratterebbe di persone mai finite sotto inchiesta. Per cercare i colpevoli si riesaminano gli identikit tracciati con le descrizioni fornite dalla ragazzina e dal suo fidanzato. Immagini che non sembrano avere alcuna somiglianza con i due arrestati. In particolare quello attribuito a Racz. «Basta guardarlo — dichiara l'avvocato Lorenzo La Marca che ieri ha potuto visionare il fascicolo processuale — per rendersi conto dell'errore».

Disegna il volto di un ragazzo tra i 20 e i 25 anni, con una folta frangia a coprire la fronte. L'uomo finito in carcere è invece completamente stempiato ed è escluso che si sia tagliato i capelli dopo il 14 febbraio visto che nei giorni precedenti fu ripreso in alcuni filmati della polizia che controllava l'accampamento dove viveva, ed era identico al momento dell'arresto. «Inoltre — chiarisce il legale — la vittima ha parlato di un giovane alto circa un metro e 75 mentre il mio assistito non raggiunge il metro e 55». Durante l'interrogatorio seguito alla violenza, alla giovane furono mostrate dodici foto. Lei indicò anche un altro romeno, risultato poi estraneo alla vicenda. Il quadro emerso complica la ricerca della verità sulla violenza sessuale avvenuta il 21 gennaio a Primavalle, quando una donna di 41 anni raccontò di essere stata aggredita alla fermata dell'autobus e stuprata da due uomini.

semi-fonte

A breve un gruppo su Facebook in cui fans di Studio Aperto screditeranno gli esami del DNA, accusando gli scienziati di eresia e inneggiando anche al loro linciaggio.

6 commenti:

Titus Bresthell ha detto...

ahahah
veramente to the fruit!!

Anonimo ha detto...

Basnicchi strikes back !

Associazione ImperiaParla! ha detto...

C'è una cosa strana, tuttavia. Leggo su un blog che i tiggì, il giorno dopo, strombazzavano che uno dei due avesse confessato. E se uno confessa un reato che non ha commesso, dice la bloggeuse, probabilmente è perché copre qualcuno.
Boh...
Qui.

Basnicchi ha detto...

sì, l'ho letto anche io da qualche altra parte.

c'è pure qualche solito comunista fazioso amico dei terrorstupratori che sostiene che uno confessa anche se viene caricato di colpi dentro ad una questura, ma sappiamo i comunistacci dove vogliono ad andare sempre a parare

Giancarlo_Vagginelli ha detto...

Non e' proprio cosi semplice come la racconti, purtroppo. La tua fonte e' solo l'avvocato difensore, sai che attendibilita'.
La confessione del tipo contiene particolari che nessuno estraneo poteva sapere, e la notizia di oggi e' "solo" che AL MOMENTO i dati di dna sono INCOMPLETI.
I due peraltro sono gia pregiudicati per reati simili, il che non vuol dire che siano colpevoli, ma rende abbastanza fuori luogo il tono del tuo post.
Che poi i media abbiano trattato dal primo all'ultimo giorno nel modo sbagliato la questione e' verissimo.

Basnicchi ha detto...

no ma infatti il senso del post doveva essere quello

forse non si è capito ma fino al link è tutto un copia incolla